MANUFATTI

RINVENUTI

NEL GRETO

DELLA

DORA BALTEA

E COLLOCATI IN

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

 

Nel mese di marzo

dell'anno

2009

sul greto

della

Dora Baltea

a monte

della diga

della

Centrale Idroelettrica

di

Mazzè

 

vengono trovati dei manufatti.

 

Ritenuti di indubbio interesse,

si provvede

a trasportarli

in paese,

grazie all'opera di volontari

ed il concorso

del

Comune di Mazzè.

 

Si collocano in

Piazza della Repubblica

ove si trovano tuttora.

 

E' possibile ritenere,

che siano

resti

appartenenti

al

mulino

dei

Conti Valperga Mazzè

probabilmente

costruito nel

XIV secolo

e

distrutto

in occasione delle

alluvioni

documentate

nei secoli

XVII-XVIII.

 

Data la posizione,

si presume che

l'edificio,

potesse anche avere

funzioni di

controllo

e

pagamento

pedaggi

per le

imbarcazioni

che transitavano

sul fiume.

 

Altro reperto interessante

risulta essere

un blocco

di

materiale cementizio

di grandi proporzioni,

probabilmente

parte costituente

del

Ponte Copacij

che secondo

una ritrovata

documentazione

risulta attivo sino al

XIII sec.

 

Associazioni F.Mondino

e

Mattiaca

 

 

CARTINA E IMMAGINI DEI MANUFATTI RITROVATI

 

 

PROBABILE COLLOCAZIONE DEL PONTE COPACIJ

 

Nelle sue opere il

Serra

sostiene

che il

Pons Copacij

gettato a

Mazzè

sulla

Dora Baltea

per collegare

il Canavese

col

Vercellese

fosse probabilmente

di origine romana

coevo

alla

strada militare

Ivrea-Quadrata

Per merito

dell'Azario

si ha conferma

della sua presenza

ancora nel

basso medioevo

perchè nel

"De Bello Canepiciano"

si afferma

che un manipolo di

barbute tedesche

valicò il

fiume

a

Vische

per mezzo di un

ponte in pietra

sicuramente equivocando sui luoghi

in quanto il

manufatto

era collocato sulla

Via de Mazato

che originava poco sotto

Mazzè.

 

Esistono altresì

prove documentali

che confermano la tesi

dell'esistenza di

un ponte sulla

Dora

mediano

tra

Ivrea

ed il

Po

 

un atto della metà del

XII secolo

nel quale il

conte

Guido IV Valperga

cedeva alcuni diritti

su di esso al

Comune di Vercelli.

 

Alcuni anni dopo

lo stesso nobile

tornato in possesso del

ponte

lo donava

"pro remedio anima sua"

ad una congregazione di

Pontari

incaricandoli

di gestirlo

e di

garantirne

la manutenzione.

 

Altro riscontro

si ha in un

decreto

del

vescovo di

Ivrea

dei primi anni del

XIII secolo

autorizzante

la costruzione

della

chiesa di Santa Maria Maddalena

definendola

"apud pontem"

 

Poichè

le rovine

di questa

cappella

esistono ancora

è facile individuare

il luogo in cui il

Pons Copacij

valicava la

Dora

mettendo

in

comunicazione

le due rive del fiume.

 

E' possibile che

nei primi anni del

XV secolo

forse in contemporanea

con la costruzione del

Naviglio di Ivrea,

il ponte

sia andato distrutto

e sostituito

da un

traghetto

a valle.

 

Livio Barengo

 

MAPPA LOCALITA' BENNA ROCA PLA' AN LA DRE'

MAPPA CITTA' DI IVREA CON PONS MAJOR

RESTI PONS MAJOR

RESTI PONS MAJOR

RICOSTRUZIONE IPOTETICA PONS MAJOR SU RESTI RILEVATI

IMMAGINE RESTI 1

IMMAGINI RESTI 2

IMMAGINI RESTI 3

IMMAGINI RESTI 4

IMMAGINI RESTI 5

IMMAGINI RESTI 6

IMMAGINI RESTI 7

IMMAGINI RESTI 8

IMMAGINI RESTI 9

IMMAGINI RESTI 10

IMMAGINI RESTI 11

IMMAGINI RESTI 12

 

 

 

CARTINA EPOREDIA QUADRATA CON PONS MAJOR E PONTE COPACIJ