VALLECOLE CANALI DI LAVAGGIO

 

Come prima operazione, si sbancava la coltre alluvionale aurifera, probabilmente già facendola incidere dall'acqua corrente in fossati, liberandola dai ciottoli di maggiori dimensioni (superiori cioè a circa 15-20 cm di diametro) e dai blocchi: questi venivano accatastati a lato, su aree già sfruttate, a formare dei cumuli di ciottoloni, privi di matrice (e pertanto estremamente permeabili): in tal modo si formò la discarica a cumuli di ciottoli, molto più evidente e notevole nel caso della Bessa, mentre qui a Mazzè, ora è in gran parte ricoperta da terriccio e ampiamente sommersa dalla vegetazione. Questa discarica copre sostanzialmente lo stesso areale precedentemente occupato dal placer : si distribuisce pertanto alla sommità del terrazzo alto, e può venire definita come “discarica superiore a cumuli di ciottoli”.

La parte minuta del deposito (ciottoli di taglia minore e sabbie grossolane aurifere) veniva sottoposta a “lavaggio” entro canali di acqua corrente, le così dette vallecole, queste infine confluiscono in un canalone che va approfondendosi verso il ciglio del terrazzo. I minerali più densi e pesanti tendevano a raccogliersi in apposite “trappole di concentrazione”, collocate nel primissimo tratto dei canali.

La restante parte del detrito, ormai privato della maggior parte dell'oro, defluiva nei canali, fino al loro sbocco, oltre il quale sedimentava liberamente in forma di conoide alluvionale, poggiando a monte sulla superficie della scarpata ed andando verso valle a seppellire la piana sottostante. Si forma così la seconda tipologia di discarica, quella definibile “a conoidi antropici” ( Gianotti , 1993): essa si distribuisce a valle della discarica a cumuli, a quote nettamente più basse, con la superficie sommitale inclinata che tende a raccordarsi gradualmente a quella del più basso terrazzo alluvionale.

 

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