Zona San Lorenzo: la chiesa dei Santi Lorenzo e Giobbe e il rilevato antropico canalizzato sulla cui parte terminale è stato costruito l'edificio religioso

 

MAPPA DELL'ITINERARIO CON SEGNALAZIONE DEL VOSTRO POSIZIONAMENTO

 

 

CHIESA DI SAN LORENZO E GIOBBE

(IMMAGINE)

 

 

 

LAPIDE FUNERARIA ROMANA

RINVENUTA ALL'INTERNO DELLA

CHIESA DI SAN LORENZO E GIOBBE

TRADUZIONE EPIGRAFE

 

COPIA DELLA LAPIDE

 

 

La cappella agreste dei   Santi Lorenzo e Giobbe.


L'antichità della chiesa, probabilmente risalente al IX secolo, è testimoniato, oltre al recentissimo ritrovamento nei suoi pressi di tracce di costruzioni, forse d'epoca longobarda, dall'orientamento est - ovest e da tratti della muratura perimetrale, edificati con materiale di risulta d'origine romana. La presenza di due fondazioni, sempre d'origine antica, a prolungamento verso ovest dei muri laterali, autorizzano l'ipotesi che un tempo questa non fosse una chiesa ma che svolgesse le funzioni d'edicola funeraria, come testimoniato dalla   lapide marmorea   del II secolo d.c., ritrovata al suo interno una decina d'anni fa, ora esposta nella chiesa parrocchiale.
Per maggior comprensione credo sia utile attingere a quanto riferito da F. Mondino, sempre a proposito di questa chiesa, nella sua opera “Cenni sull'architettura Sacra in Mazzè “:
“ Abbiamo, invece, importanti notizie trasmessaci da un documento redatto a Borgomasino il 5 Gennaio 1349, nel quale questa chiesa è unita a quella di San Gervasio. In quel giorno, il priore Oberto Francesco, Vicario del Vescovo di Ivrea ecc…………Nell'ambito delle indagini che egli stava conducendo, fu informato, per fide dignitas personas, sullo stato della chiesa di San Gervasio e di quella di San Lorenzo. Venne così a conoscenza che quest'ultima si trovava in precarissimo stato di conservazione, nonostante che in passato fosse stata preposta alla cura delle anime, per l'esistenza, nel suo territorio, di una popolazione “
Proseguendo:
“ Il documento, è di importanza storica, perché, tra l'altro, c'informa che questa popolazione si trasferì, poi, a causa dei pericoli delle guerre, nella parrocchia di Mazzè, dove continuò a vivere costruendo nuove abitazioni e formando nuove famiglie”
E' da notare che gli ultimi trasferimenti avvennero in tempi relativamente moderni, perché a Casale, si tramanda ancora la credenza che i fondatori del paese, edificarono le loro case lungo   la strada per Rondissone, dopo aver abbandonato la pianura adiacente a San Lorenzo.
Dopo l'abolizione della parrocchia e l'assommarsi delle funzioni di rettore di San Gervasio e di San Lorenzo nella persona del prete Giovanni, a quel tempo parroco di Mazzè, la chiesetta decade rapidamente diventando ricovero di romiti e di vagabondi, tanto che bisogna giungere sino alla fine del XVIII secolo, perché il tempietto sia nuovamente in grado di ospitare delle funzioni religiose.  
Nel 1792, don Giuseppe Antonio Borga, parroco dal 1784 al 1818, viste le precarie condizioni nelle quali versava la cappella titolata ai martiri Lorenzo e Giobbe, provvide al restauro, sopraelevando il tetto e costruendo le volte a crociera ancora oggi visibili. Nel 1889 fu edificata l'attuale recinzione e negli anni sessanta del ventesimo secolo, fu eseguita un'ultima tornata di lavori per merito di devoti. Recentemente è stato ricostruito il tetto del locale sagrestia, adiacente alla chiesa, garantendone la conservazione.
La presenza del   portichetto a vela   esterno, d'epoca indefinibile, può forse voler significare che questa chiesa svolgeva anche una funzione d'ospizio per i pellegrini diretti a Vercelli. Ad onor del vero, bisogna segnalare che il Prof. G.D. Serra, documenta l'esistenza di un ramo di Via Francigena transitante per Mazzè, ma questo transito valicava la Dora, sul ponte nei pressi della   chiesa di Santa Maria Maddalena, circa cinquecento metri a nord. Per avvalorare questa ipotesi, bisognerebbe ammettere che la strada tardo romana   Ivrea - Quadrata, all'epoca della costruzione della cappella, fosse ancora in qualche modo in funzione, ipotesi per il momento non assolutamente verificabile e che se vera, sposterebbe ancora indietro nel tempo, la nascita della   chiesa dei Santi Lorenzo e Giobbe.
In conclusione è il caso di segnalare che nei secoli XVIII e XIX il tempio è stato adibito, indubbiamente per merito della sua posizione decentrata, a lazzaretto per i malati di pelagra e poi di colera. A tal epoca risalgono i due piccoli locali a servizi, ricavati al fondo della sagrestia.
Fortunatamente la chiesa gode ancora delle attenzioni di un buon numero di devoti, la maggior parte residenti a Casale, i quali, con continue opere di manutenzione ne impediscono il degrado totale e la rovina completa, la qual cosa priverebbe Mazzè della sua memoria più antica.
Livio Barengo

 

 

LE CHIESE DI MAZZE'

Nel 1368 il Liber Decimarum enumera a Mazzè quattro chiese dipendenti dalla pievania di Vische: Santa Maria, San Lorenzo, san Gervasio e quella del Ponte. Le tassazioni a favore del vescovo di Ivrea erano rispettivamente di 7 soldi e 9 denari, 2 soldi e tre denari, 4 soldi e sei denari, mentre la chiesa del Ponte non aveva decima.

Come si può dedurre dall'importo delle decime, la parrocchia di maggiore rilievo era quella di Santa Maria, più tardi detta “parochialis calvis”, da cui erroneamente “Chiesa delle Vigne Calve”. Era pure parrocchiale la chiesa di san Gervasio, titolo a cui in secondo tempo venne aggiunto anche quello del fratello Protasio, situata all'interno delle mura del ricetto. Essa aveva le funzioni di chiesa gentilizia dei conti di Mazzè, nonché di ricovero della popolazione in caso di pericolo. Infine era parrocchia anche la chiesa di san Lorenzo, titolo a cui fu poi aggiunto, quando assunse anche le funzioni di lazzaretto, quello di san Giobbe. Questa chiesa era situata, secondo il Liber Decimarum, vicino alla Dora Baltea “extra villam in loco ubi dicitur in casso”.

Ognuna di queste tre chiese era autonoma e disponeva di rettori e di rendite proprie. Nel 1349 la chiesa di san Lorenzo, già citata in un documento del 1238, venne unita provvisoriamente a quella di san Gervasio, a motivo che era “dirupta” e il sito era ormai disabitato perché “iam dudum propter guerrarum pericola” e i parrocchiani “se transtulerunt in villa mazadii ab eo tempore cuius memoria non existit (8)” tanto che le rendite della chiesa erano “tenues et exilles” e non più congrue al sostentamento di un rettore. L'unione divenne successivamente definitiva e il titolo di san Lorenzo fu unito a quello della chiesa di san Gervasio. Da questo atto è facile dedurre che il trasferimento dei fedeli nel paese fortificato, costruito nel X secolo sulla sommità della collina di san Michele, era ormai stato completato, e l'antico sito era completamente disabitato.

In origine i patroni di Mazzè erano santa Maria san Gervasio e san Lorenzo, poi, dopo varie vicissitudini, si ridussero, al solo Gervasio al qual fu poi aggiunto anche il fratello Protasio, ambedue legionari milanesi tradizionalmente martirizzati al tempo di Nerone. A questa decisione non dovettero essere estranei i conti di Mazzè, i quali seguirono la tradizione che recitava che i patroni dei feudi appartenenti a famiglie nobili di origine franca o longobarda dovevano essere riconducibili a origini guerriere. Successivamente prese piede la data del 15 agosto dedicata alla Madonna Assunta, e la ricorrenza che ricordava i due santi patroni milanesi passò nel dimenticatoio, tanto più che la presenza di patroni milanesi in un paese canavesano era decisamente eccezionale e politicamente scorretta nei confronti dei Savoia.

Passando dalla storiografia ad una analisi storico artistica delle chiese di Mazzè, considerata la scarsa documentazione disponibile, si deve trarre supporto da alcuni elementi architettonici secondari degli edifici, tanti sono i rimaneggiamenti avvenuti nel corso del tempo.

San Lorenzo

La larghezza della cappella non pare sia mai stata mutata, sono state ritrovate fondazioni che fanno comprendere che l'aula originaria si prolungava oltre l'attuale porticato. Il tempio è stato costruito in gran parte con materiale di risulta di origine romana, di cui altri frammenti sono ancora oggi rintracciabili nelle vicinanze, e subì nel corso del tempo molte trasformazioni, ma mantenne sempre l'orientamento canonico del romanico, tanto che Guido Forneris nella sua opera “Romanico in terre d'Arduino”, la inserisce nei monumenti canavesani di sicura o perlomeno supposta fondazione preromanica, e noi azzardammo il X - XI secolo come epoca di costruzione. Nel 1792 furono eseguiti lavori di manutenzione che probabilmente consistettero nella sopraelevazione e la costruzione della volta. La tettoia a nudo tetto laterale fu probabilmente edificata al tempo dell'epidemia di vaiolo dell'anno 1736, perché sia allora che al tempo dell'epidemia di colera dell'anno 1854 la chiesa fu adibita a lazzaretto. Il muro di cinta, recentemente restaurato ad opera di volontari, è di origine ottocentesca, forse contemporaneo al colera. All'interno si può ammirare una pittura murale raffigurante san Lorenzo con la palma del martirio e, inserita nel pavimento, la copia della lapide romana ritrovata nell'interno a suo tempo.

Livio Barengo

 

 

 

LATERIZI ROMANI INSERITI NEI MURI PERIMETRALI

DELLA CHIESA DI SAN LORENZO E GIOBBE

IMMAGINE A

IMMAGINE B

 

 

CHIESA DI SAN LORENZO E GIOBBE

PORTICHETTO A VELA

 

 

IL RILEVATO ANTROPICO CANALIZZATO

SU CUI POGGIA LA CHIESA DI SAN LORENZO E GIOBBE

 

 

IL RILEVATO ANTROPICO CANALIZZATO

SU CUI POGGIA LA CHIESA DI SAN LORENZO E GIOBBE

VISTA AEREA CON DIDASCALIE

 


IL RILEVATO ANTROPICO CANALIZZATO

SU CUI POGGIA LA CHIESA DI SAN LORENZO E GIOBBE

(PARTE TERMINALE)

 

 

La chiesetta di San Lorenzo e Giobbe e la statale 595 di Mazzè, che conduce a Villareggia. La strada è stata costruita su di un rilevato antropico sulla cui sommità correva un canale di lavaggio delle aurifodine di Mazzè.

IMMAGINE

 

ULTIME PROPAGGINI DELL'ANFITEATRO MORENICO DI IVREA

(MORENA FRONTALE, MARGINE ESTERNO, AREA DEL PLACER

E CHIESA DI SAN LORENZO E GIOBBE)

VISTA AEREA CON DIDASCALIE

 

 

FRONTE DEL GIACIMENTO

 

 

DISTANZE EPROFILO ALTIMETRICO

 

 

PAGINA INIZIALE

 

 

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