La chiesetta neogotica
La chiesa
di S.Giuseppe
La casa della famiglia Del Grosso
La stele funeraria
La chiesa
di S.Rocco
Dopo aver ammirato
il
sulla forra della
Dora
e la
pianura vercellese
godibile dal
si consiglia di discendere la
passando accanto ad un’interessante
in
al palazzo del quale fa parte.
Superato un ponticello
voltate a destra
verso il campo da tennis
posto poco oltre della cappella di
costruita nel
XVII secolo
a ricordo dell’antica
che nel medioevo
immetteva i
viandanti
nel
Percorrendo la strada
adiacente al
campo
da tennis
potrete avere una visione d’insieme
assai interessante
sia del
complesso monumentale
delle ville ottocentesche
che dei relativi parchi.
Tornati alla
ammirate poco oltre la
cappella di San Giuseppe
la casa della
famiglia Del Grosso
sita
su di un piccolo poggio
a sinistra della strada,
raro esempio di
casa padronale
del XVIII secolo
perfettamente conservata e restaurata.
Notevoli,
sia la parte
civile
sia quell’agricola
gestita anticamente dal mezzadro.
Notevoli gli arredi interni,
la corte ed il porticato
emanante la nostalgia di altri tempi.
Percorrendo la
sino allo sbocco con la statale
si giunge alla pianura
dove gli
antichi abitanti del ricetto
si sono insediati,
a partire dal XVII secolo,
alla
ricerca di un modo di vivere più confortevole.
Da visitare assolutamente
in piazza della Repubblica,
l’originale della
dell’età del ferro
nel 1988
nel greto della
Dora.
Il calco è esposto nel
Museo delle Antichità
di Torino.
L’imponenza di questo monolito
vale da solo una visita a
Mazzè:
esso è ricavato
da un unico blocco
di
gneiss
del peso di circa
2 tonnellate
alto
4,20
metri,
largo alla base
80 cm.
ed alla sommità
45 cm.
rappresentante lo sforzo
di tutta una
comunità preistorica
per dotarsi di un
simbolo del divino.
Percorrendo la
lea
(viale)
diretta verso il centro
s’incontrano i servizi offerti dal paese,
negozi, poste
ed infine la
Piazza della Repubblica,
opera d’impianto recente e di gusto,
a nostro avviso,
poco in sintonia con l’ambiente.
Su di un lato è stato costruito il
di forme moderne,
circondato
da un nuovo quartiere residenziale
recentemente edificato.
Da visitare,
in una
bacheca
della
sala consiliare del Municipio
l’interessante ricomposizione
di due
databili al
II sec D.C.,
complete di arredi
ritrovate in
nel 1987.
Percorsi un centinaio di metri,
dopo una strettoia,
il corso sfocia
in una
graziosa
piazzetta
dove un tempo
era situata
la pesa pubblica
da qui si diramano
la
strada verso
Tonengo,
e quella verso
Vische
mentre la statale verso
Caluso
prosegue,
dopo una leggera curva,
diritta.
Per tornare al punto di partenza,
imbocchiamo la
Via Vische
percorrendola sino alla
la quale
colla sua
elegante facciata
ed il
bel campanile
danno un tocco di signorilità
alla parte moderna dell’abitato.
Questa chiesa,
eretta
nel XVII sec.
quale
ringraziamento
per la fine dell’epidemia di peste
di manzoniana memoria
contiene nel suo interno
eleganti oggetti
d’arte religiosa popolare.
Da
ammirare
una statua del santo
opera dello scultore ottocentesco
Gaspare Angero
e l’elegante bussola d’ingresso.
Le due
colonne in pietra
inserite
in facciata
non hanno alcuna funzione statica
sono quanto resta
dei sostegni
di
una
vigna
a pergolato
tesa un tempo sulla strada.
La toppia
(pergolato)
fu
eliminata al principio del
XX sec.
per l’intralcio che arrecava al passaggio
dei veicoli.
Lasciata la
chiesa di S.Rocco
svoltiamo per
Via Municipio
ed iniziamo
la salita
verso
tra ville fine ottocento
e
case agresti.
Prima di arrivare al castello,
si avrà il tempo di
dimenticare quanto di moderno si è visto in pianura
ed arrivati
al
vecchio ricetto
i più fortunati
forse potranno intravedere la
passeggiare tra le stradine
pensando ai suoi amori.