PETRI AZARII
JACOBI F.
DE BELLO
CANEPICIANO
PIETRO AZARIO
(1312-1367)
Traduzione
a cura del LIONS CLUB di Ivrea
Ivrea 23
Aprile 1970
"LA GUERRA DEL CANAVESE"
I LAGHI DEL CANAVESE
TRADUZIONE DI
ILO VIGNONO E PIETRO MONTI
Un tempo tutta la conca, che da mezzogiorno della
città di Ivrea si stende fino ai monti, era occupata da un grande lago,
che comprendeva tutta la pianura. La Dora, mescolando le sue acque con quelle
del lago, defluiva sotto Mazzè verso Rondissone, dove oggi è un
guado sabbioso che è l'unico nella terra del Canavese. Nello sbocco
di Mazzè, l'acqua della Dora, erose il fondo
molle che si aprì una breccia e ne uscì lasciando il lago asciutto.
Così rimase fino ad oggi. La sua arena può essere coltivata tranne
che nella zona settentrionale dove, nel luogo più depresso, rimase il
lago di Azeglio e di Piverone, isolato nel distretto di Vercelli. E lago rimase
fino ad oggi con buone scardole e tinche; esso da origine ad un piccolo corso
d'acqua sotto Azeglio, che si getta nella Dora presso Vestignè.
A mezzogiorno, presso Candia, Castiglione e Caluso,
in un luogo molto profondo dove l'acqua non potè prosciugarsi.
La Dora lasciò ancora un altro lago, che produce
buone scardole, lucci e tinche. Oggi si chiama lago di Candia . Uscendo da questo
lago un piccolo rivo si getta nella Dora presso Mazzè.
Tutto questi fatti appaiono chiari quando si pensi che nella contea di Masino
si trovano nei murali del porto di questo lago costruiti con pietre e calce
nei quali sono infissi degli anelli di ferro. Murali siffatti si rinvengono
sulle parti meridionali della collina di Viverone e Piverone nel distretto di
Vercelli muniti anch’essi di anelli di ferro, ai quali gli uomini che
attraversavano il lago legavano le barche od altro.
E tanto può bastare circa le notizie di questi fiumi.