I Giochi Olimpici del 1900 a Parigi

 

Un compito significativo il conte Brunetta lo svolse nella fase preparatoria della seconda edizione dei Giochi, quella del 1900. Brunetta si trovava a Parigi con un nuovo incarico di rappresentare il Governo italiano all’Esposizione che salutava il nuovo secolo e nel cui ambito si tennero, con risalto marginale, i giochi Olimpici. Il Comitato organizzatore, fu affidato al visconte Charles de la Rochefoucauld, compagno di scuola ed amico di de Coubertin, nome di grande prestigio dell’ alta

nobiltà francese. Obiettivo del CIO, quello di fare dei Giochi, una rassegna d’élite, sia invitando direttamente i grandi campioni del tempo, sia selezionando per censo gli spettatori, “uomini e donne della società, diplomatici, professori, generali e membri dell’università”.

Un progetto che non trovò assolutamente d’accordo il Municipio di Parigi- già alle prese con difficili elezioni comunali- che si dichiarò contrario a finanziare una rassegna di questo tipo, ritenuta troppo aristocratica. Per di più ci si mise anche l’”Union des Sociétés françaises des Sports Olympiques che nel novembre 1898 si dichiarò estranea ad ogni iniziativa olimpica a “carattere privato”. Dopo le inevitabili dimissioni di La Rochefoucauld, il 5 giugno 1899, un de Coubertin “disgustato e tormentato” convocò una riunione per incontrare il nuovo responsabile per lo sport, nominato dal Comune, il segretario generale della Corte di Cassazione e presidente onorario delle società francesi di tiro a segno, Daniel Mérillon. All’incontro che doveva gettare le basi per organizzare al meglio i Giochi, malgrado il poco tempo disponibile, presero parte solo Vikelas e Brunetta d’Usseaux. Da quel momento il conte italiano iniziava quel lavoro che l’avrebbe portato a diventare il primo segretario generale del Comitato Olimpico Internazionale.

 

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