II Guerra d'Indipendenza
29-4-1859
spalti del
Castello di Mazzè
Punto di osservazione
dell'allagamento delle risaie
vercellesi,
attuato dai Piemontesi
con l'aiuto dei Francesi,
per contrastare
l'avanzamento degli
Austriaci.
L'avvenimento
raffigurato da Quinto Cenni
e commissionato anni dopo
dal
conte Eugenio Brunetta d'Usseaux,
in ricordo dello storico evento.
Mandar l'equipaggio dei ponti per
acqua (del Po) a Chivasso;
Far venire per strada ferrata i
zappatori, far fortificare la linea della Dora(Baltea), messo i posti a Massè,
Moncrivello, e Caluso;
Combinare con gli ingegneri civili
il modo d'allagare tutte le risaie fra Cigliano, Saluzzola, e Saluggia;
Requisir tutti i cavalli
disponibili e darli all'artiglieria, perchè la batteria parta almeno con 6
pezzi;
Far di Chivasso il gran deposito di
viveri. La Mandria il deposito di munizioni di guerra. San Balegno (Benigno)
l'Ospedale.
Il quartiere generale a Rondissone.
A ispezionare e a verificare le opere
di questa difesa approntata dal Menabrea, conversero al castello di Mazzè, Re
Vittorio Emanuele II con tutti i nostri migliori comandanti, La Marmora, Della
Rocca, Cialdini, Menabrea, Pastore, Luserna D'Angrogna, Righini di San Giorgio,
e molti altri. Da parte francese giungeva Niel e il maresciallo Canrobert con il
suo stato maggiore, latore di una lettera dell'Imperatore al nostro Re, nelle
quale così si esprimeva:
"J'autorise le Marèchal
Canrobert a concourir avec les truppes de V.M. à la dèfense de la ligne de la
Dora Baltea, s'il juge la position offrant des chances serieuses de rèsistance".
Vittorio Emanuele II consultò
immediatamente Canrobert, Niel e il generale del genio francese Frossard,
insieme ai nostri La Marmora, Della Rocca, Cialdini, Menabrea, e Pastore. La
divisione del generale Cialdini, che era appostata sulla Dora, doveva tenersi
pronta, in caso di necessità, ad unirsi alle altre appostate sulla destra del
Po.
La Dora Baltea apparve così la più
valida e munita linea di difesa, mentre le campagne vercellesi furono destinate
ad essere trasformate in un grande lago artificiale.
Il piano e l'esecuzione di questo
allagamento furono studiati da un brillante ufficiale del Genio militare
italiano, Federico Menabrea, una figura di patriota nobile e ingegnoso , al
quale, per merito di questa strategica difesa, sarà più tardi conferita la
corona di Marchese di Valdora.
Mazzè, feudo e vedetta canavesana durante la II Guerra d'Indipendenza