LA MANSIO QUADRATA
Dai tempi dell'antica Roma il territorio
dell'attuale comune di Verolengo è stato sede di insediamenti urbani.
Nel territorio che oggi ospita gli abitanti di Arborea
e Benne sorgeva la Mansio Quadrata, che era una stazione di posta in cui
coloro che percorrevano la strada Torino-Pavia potevano riposare e rifocillare
i cavalli. Queste stazioni di posta avevano rilevante importanza anche dal punto
di vista militare ed erano anche sede di guarnigioni che li proteggevano.
Che cos’era la Mansio Quadrata?
Nell’attuale frazione Benne, situata lungo
l’antica strada Trino / Pavia, nella zona circostante le attuali cascine
storiche del Quarino Bianco e del Quarino Rosso vi era un insediamento romano
di una certa rilevanza, forse del primo secolo A.C. che fungeva da “stazione
di tappa”. I luoghi di tappa lungo le strade principali erano detti mutationes
se in essi avveniva il solo cambio di cavalli, mansiones se erano dotati di
alloggi e di servizi necessari per accogliere i viaggiatori, farli riposare
e rifocillare, cioè quello che per noi oggi è un moderno autogrill.
Nulla rimane nella frazione Benne delle costruzioni originali in quanto il sito
non è mai stato abbandonato e pertanto ha subito l’evolversi della
storia; tuttavia dai confronti con altre mansio, possiamo supporre che il sito
fosse dotato di “albergo” in cui i viaggiatori potevano rifocillarsi
e dormire, di un caseggiato destinato ai servizi necessari per trasporti: uomini,
animali e carri.In questo settore del fabbricato logicamente dovevano trovarsi
i dormitori per gli addetti ai servizi ed alla posta, l’officina per la
riparazione dei carri, il laboratorio del maniscalco ed i deposito per paglia
e fieno, destinato agli animali. Non è da escludere che si trovasse distaccato
dal grosso fabbricato, un tempio dedicato a qualche divinità, in modo
che i viaggiatori, prima di riprendere il viaggio, spesso pieno di insidie,
potessero avere il confronto della fede e l’assistenza delle divinità.
Che cosa rimane della romana Mansio Quadrata?
Con l’arrivo delle invasioni barbariche la mansio si adatta alle nuove
situazioni: se la strada Torino – Pavia perde importanza, il
corso del vicino fiume Po, dal porto di Chivasso a Crescentino dove la Dora
Baltea si immette nel Po, viene donato all’Abbazia
di Lucedio con privilegio di Lotari dell’ 843, riconfermato nel 999
da Ottone III. Si suppone quindi che la nostra mansio, ubicata tra il corso
navigabile del Po e la strada romana mai scomparsa, sia sopravvissuta alle invasioni
barbariche.E’ nata così una nuova civiltà formata dall’incontro
e dalla fusione di due mondi in evoluzione l’uno verso l’altro,
da una convergenza di struttura romana e barbarica che si andavano trasformando
ed integrando.In pieno Medioevo, tra le dipendenze dell’Abbazia di Vezzolano,
compare Quadrato, Quarato, Quadratis, Quadrata, toponimi che testimoniano che
l’autentica mansio era costruita come un castrum e quindi doveva avere
grande importanza militare. Infatti già in epoca romana Quadrata fu utilizzata
come base militare, presidiata da una colonna di soldati, per la conquista del
territorio settentrionale. Pertanto si può supporre che il sito romano
avesse l’aspetto di una fortezza. In un documento del 1305, in cui la
nostra mansio viene denominata quadrato, il proprietario vende tutto ciò
che possiede “ … castro, villa, poderio, contitu, segnartu et inrisdictione
quaratis”. Inoltre si parla della chiesa di S. Paullo de Quadrato.Per
castro dobbiamo intendere una costruzione medievale efficiente che il documento
descrive circondato da un fossato.
Per la prima volta nel 1420, dopo un silenzio di 115 anni, troviamo in un documento
dell’archivio Arcivescovile di Ivrea la denominazione di Quareto, possedimento
feudale del Vescovo di Ivrea.Il documento parla anche dei confini dell’insediamento
situato tra il Po, la Dora, Monteu, Lauriano, Brusasco e Verolengo. Nel 1452
la comunità di Verolengo si procurava una rilevante somma di denaro per
acquistare la giurisdizione di Quadrato mentre nel 1492 acquistò dal
Vescovo i diritti sul quadrato ed incorporò nel proprio territorio tutta
la zona della Mansio, libera da ogni dipendenza. Oggi le due costruzioni del
Quarino Bianco e del Quarino Rosso assimilano
solo una parte dell’antica mansio, molto più vasta, però
ne testimoniano l’ubicazione.
Informazioni tratte da: AA.VV, “Mansio Quadrata insediamento romano in
Verolengo” 1996