Per apprezzare la significatività delle aurifodine (miniere d'oro, traduzione delle aurifodinae di Plinio) di Mazzè è indispensabile, in primo luogo, comprenderne la costituzione e poi collocarle nel contesto geo-giacimentologico che a loro compete: quelle dei placer auriferi dell' Anfiteatro morenico di Ivrea . Queste miniere a cielo aperto costituiscono infatti una testimonianza esemplare di un'attività mineraria tra le più notevoli e meglio conservate del mondo antico, che interessò vari areali (di estensione da ettometrica a plurichilometrica) distribuiti sul perimetro esterno dell'anfiteatro morenico. Comparando il sito di Mazzè con quello della Bessa in provincia di Biella , di gran lunga più noto ed importante (dal 1985 Parco Regionale), si riesce a decifrarne la morfologia e a delimitarlo, apprezzandone la bellezza sotto l'aspetto storico-naturalistico, e archeologico.

F.Gianotti

Le Aurifodine della Bessa

Disegni di F.Gianotti (modificati)